IL PISTONE ROTANTE
Il
pistone rotante è montato sul motore Sulzer ZA40. Invece di un cuscinetto e di
uno spinotto convenzionale, la parte superiore è formata da un cuscinetto
sferico in due metà (spherical bearing). All'interno delle due estremità
sferiche ci sono due nottolini (pawl) caricati a molla. Questi nottolini
impegnano con un anello a cricchetto (ratchet ring) che è collegato al pistone.
L’anello a cricchetto ha un numero di denti dispari. Ad ogni corsa del pistone,
i nottolini impegnano alternativamente i denti dell’anello a cricchetto
facendolo ruotare. Vantaggi di questo sistema:
- Ad ogni corsa il mantello del pistone si trova a toccare una zona diversa del cilindro
- Le fasce non si trovano mai nella stessa posizione e quindi hanno un consumo omogeneo
- Poiché il carico sul cuscinetto sferico è simmetrico (senza foro per spinotto), il pistone può essere costruito con un lasco minore eliminando in questo modo l’effetto dondolo del pistone durante la corsa.
L’alluminio
è perfetto perché è leggero, è resistente alla ruggine ed è facile da tagliare.
La
pressa applica una forza di circa 2000 tonnellate per dare la forma iniziale al
pistone, poi uno su dieci viene immerso in acqua per individuare eventuali
difetti.
Per
facilitare la forgiatura si prelubrificano i pezzi prima di scaldarli, ecco
perché i segmenti diventano incandescenti quando la pressa li colpisce.
La
pressa impiega solo 2 secondi per fare il suo lavoro, ma i segmenti sono così
caldi che serve almeno un’ora prima che si raffreddino.
I pistoni vengono scaldati altre due volte, la prima ad altissima temperatura per temprare il metallo, la seconda a temperatura inferiore per stabilizzarlo.
I pistoni vengono scaldati altre due volte, la prima ad altissima temperatura per temprare il metallo, la seconda a temperatura inferiore per stabilizzarlo.
I
forellini permettono all’olio di scorrere lubrificando il pistone quando è in
funzione.
Un
altro tornio riduce il diametro di tre millimetri e la stessa macchina incide
anche tre solchi: due per gli anelli di compressione e uno per il controllo
dell’olio che agevolano il movimento del pistone dandogli una tenuta stagna.
Una
fresatrice taglia via fino a due centimetri di metallo dai due lati del pistone
per ridurre il peso complessivo.
Un’altra
fresatrice elimina la calotta, in questo modo le altre parti restano pulite
quando il pistone si muove dentro il cilindro.
Il
pistone devono avere misure e dimensioni precise
Un
tornio taglia un sottile strato di metallo dall'esterno per permettere al
pistone di espandersi liberamente quando il calore nel cilindro aumenterà.
Un
trapano automatizzato pratica due fori incrociati per il drenaggio dell’olio
per favorire la lubrificazione della biella.
In
ultimo vengono rimosse le irregolarità dovute alle operazioni precedenti, viene
levigata la superficie in modo da togliere gli spigoli vivi che danneggerebbero
il cilindro. Verrà praticato un foro affinchè la biella penetri all'interno.
Una volta effettuate le rifiniture i pistoni vengono spruzzati con acqua
bollente deionizzata ad alta pressione per rimuovere ogni traccia di olio. Dopo
l’asciugatura ad aria compressa i pistoni sono pronti per essere montati.
Nelle immagini che seguono vediamo lo smontaggio di un pistone di un motore diesel 4 T
MAN con rimozione dello spinotto e della biella. Ovviamente la MAN prevede quest’operazione per lo smontaggio che sarà diversa per una tipologia diversa
di motori. La procedura comunque è simile a tutti i motori diesel: occorre
dapprima disaccoppiare la coda di biella dall'albero a manovelle, smontare e
sollevare la testata, sfilare il pistone con l’attrezzatura prevista.
Una
volta sfilato il pistone si provvede con l’apposita attrezzatura nella
sostituzione degli anelli elastici e raschiaolio.
A
manutenzione ultimata si procederà al rimontaggio del pistone e delle parti
smontate.
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